Con cura gli agricoltori piantano l’Iris come una volta, seguendo procedure ormai centenarie; tra metà settembre e metà ottobre si effettua la piantagione delle barbatelle, lavorando il terreno a mano, data l’impervietà dei terreni. La propagazione del giaggiolo viene effettuata mediante barbatelle costituite dagli apici dei rizomi provvisti di qualche foglia, le quali vengono deposte obliquamente nei solchi appena scavati e poi ricoperte di terra. Dopo la piantagione, gli Iris crescono in modo spontaneo, con la sola accortezza di liberarli dalle piante infestanti, svolgendo la cosiddetta “sarchiatura”. La raccolta è effettuata dopo tre anni dalla piantagione proprio perché a questa età i rizomi, oltre ad essere meno fibrosi, presentano il più alto contenuto di essenza. Viene spesso fatta con tecniche manuali, utilizzando la zappa o il bidente, nel periodo che va da metà luglio a metà settembre.
Iniziativa finanziata dalla sottomisura 1.2 nell’ambito del bando PIF AGRO 2017 del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 della Regione Toscana (fondi FEASR)